1980/1989 – Uniposca: Filastrocche e Giochi di Parole, un’Eccellenza del Copywriting
Chi ha attraversato gli anni ’80 come me, senza dubbio ricorda la celebre filastrocca dell’Osama, un’azienda leader nel settore degli strumenti per la scrittura. Si trattava di una nenia ripetitiva ma sorprendentemente incisiva dal punto di vista pubblicitario. Questa filastrocca elencava una serie di oggetti, situazioni e concetti su cui si poteva utilizzare il pennarello UniPosca, il prodotto di punta dell’azienda, e culminava con il payoff: “Uniposca punto e basta… by OSAMA!”
Questa campagna pubblicitaria degli anni ’80, tramite varie filastrocche in rima dal tono volutamente innocente, metteva in luce una delle caratteristiche più significative del marker: la capacità di scrivere praticamente su qualsiasi tipo di supporto. Nello slang giovanile di quegli anni, dopo il “punto e basta,” veniva spesso aggiunto il “Baiosama” come sorta di esclamazione enfatica.
Questo è un chiaro segno di un claim pubblicitario di successo. Negli ultimi tempi, è diventato raro trovare esempi di claim e pubblicità che entrino a far parte del linguaggio comune.
UniPosca giunge in Italia negli anni ’80. La sua comunicazione trae ispirazione da un mondo di colori, leggerezza, divertimento e creatività. Non sorprende, quindi, che i giovani “paninari” (di cui parleremo presto in questa rubrica, insieme all’influenza sulla pubblicità) abbiano adottato UniPosca come un simbolo di status, al pari delle marche più rinomate, per personalizzare caschi di motorini e jeans. Oltre alle toppe Naj Oleari, era comune personalizzare jeans e capi d’abbigliamento con disegni, scritte e illustrazioni realizzate dai talentuosi amici. Il pennarello acrilico dell’Osama si è rivelato essere lo strumento ideale per questa tendenza.
Verso il 1988, l’Osama ha lanciato Uni Bianco, sfruttando il potere correttivo del bianco coprente, senza l’uso di diluenti o pennelli, per correggere frasi errate con risultati esilaranti. Queste frasi rappresentano ancora oggi una vera e propria lezione di copywriting, incarnando un mix straordinario di potere comunicativo verbale, ironia e giochi di parole. Il geniale artefice di questa campagna, realizzata dalla Saatchi & Saatchi, è stato il copywriter Marco Pappalardo.
Cosa aggiungere? Un plauso meritato a questa campagna pubblicitaria.
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